Contenuto
La frase "punch drunk" deriva dalla condizione che molti pugili ottengono dopo anni di combattimenti. I ripetuti colpi alla testa possono portare a concussioni multiple durante la vita, con conseguenti problemi di salute come l'encefalopatia traumatica cronica. Le lesioni al cervello sono solo uno dei tipi di problemi che il corpo può subire dal pugilato, fornendo le ragioni per cui molti non entreranno sul ring.
Allenamento di boxe femminile (Monkey Business Images / Monkey Business / Getty Images)
Encefalopatia traumatica cronica
Boxe, calcio e hockey sono tra gli sport in cui le lesioni ripetute sono normali. Il Centro di studi sull'encefalopatia traumatica cronica è stato creato nel 2008 specificamente per studiare questa malattia. L'ETC è un problema riscontrato negli atleti, compresi i pugili, a causa di traumi cerebrali. Il tessuto cerebrale degenera, portando a comportamenti e sintomi che assomigliano alla demenza, nonché a tendenze maniacali e aggressive.
Altre lesioni cerebrali
Un team di ricercatori della Clinica centrale e orientale della Melbourne School in Australia ha citato la mancanza di tassi di infortunio come motivo per la revisione del 2006 dell'indice di questi problemi nel pugilato. Lo studio del team, pubblicato nel numero di agosto 2006 del British Journal of Sports Medicine, ha rilevato che su 47 pugilisti studiati, 21 hanno registrato un tasso di due infortuni per 1.000 ore di pugilato. Il 71% delle lesioni era correlato alla testa e le concussioni erano un terzo di queste.
Problemi agli occhi o cecità
Guarda la faccia di un pugile dopo un colpo e almeno uno dei suoi occhi deve essere gonfio o contuso. In una presentazione dell'International Boxing Association, l'oftalmologo francese Jean-Louis Llouquet ha scritto che le ferite agli occhi possono derivare da colpi diretti o "shock indiretti" da un pugno. I problemi che ne derivano comprendono fratture oculari e oculari, rottura dei dotti lacrimali, sanguinamento cono neuromuscolare, cataratta o distacco della retina.
moralità
L'intenzione del pugilato è di colpire l'avversario e renderlo incosciente. Gli effetti fisici dello sport hanno sollevato la questione della moralità. George Lundberg, ex redattore della rivista American Medical Society, ha costantemente sostenuto un divieto totale del pugilato. Intervistato nel 2005 dal Courier-Journal di Louisville, nel Kentucky, Lundberg ha affermato che lasciare intenzionalmente una persona incosciente e causare danni al cervello è moralmente sbagliato.