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I sette peccati capitali non sono costituiti da una lista biblica formale, ma compaiono in tutta la Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, comprese le lettere del Nuovo Testamento. I peccati furono raggruppati nello stesso periodo in cui la Bibbia fu tradotta in latino, da San Girolamo (348-420).La lista fu codificata da Papa Gregorio Magno (540-604) nel VI secolo come un insieme di valori da evitare.
I sette peccati capitali divennero precetti centrali per il cristianesimo (Photos.com/Photos.com/Getty Images)
orgoglio
L'orgoglio è il primo dei tre peccati spirituali, che sono considerati più pericolosi dei quattro peccati del corpo. Papa Gregorio VI considerava l'orgoglio il peccato più grave perché generava tutti gli altri. Nel 13 ° secolo "Summa Theologica", San Tommaso d'Aquino ha ribadito che l'orgoglio è ribellione contro l'autorità di Dio. Ha sostenuto che alcuni peccati generano tentazioni quotidiane e sono perdonabili. Divengono peccati mortali quando provengono dall'orgoglio e diventano quindi peccati spirituali.
invidia
L'invidia è il desiderio di ciò che gli altri possiedono ed è considerato il secondo dei tre peccati spirituali. L'Aquinate ha caratterizzato questo peccato come la sensazione di dolore verso il bene dell'altro, mentre Dante Alighieri nell'Inferno lo descriveva come l'amore per le cose che appartengono ad altre persone.
ira
La rabbia (odio o rabbia) è la perdita di autocontrollo e il desiderio di fare il male. È considerato come la causa di un altro comportamento peccaminoso, come la vendetta, la violenza e la mancanza di volontà di perdonare. Il termine è usato al posto della rabbia, che può essere spesso giustificata. Dante caratterizza Ira come un amore per la giustizia trasformato in rancore e vendetta.
bradipo
La pigrizia, la prima dei peccati del corpo, è generalmente considerata come l'atto di voler evitare il lavoro. Tuttavia, in origine si riferiva alla tristezza e all'apatia, a causa dell'incapacità di riconoscere i doni di Dio. Dante si riferisce a questo peccato come l'incapacità di amare Dio. Ora è considerato come un'incapacità o riluttanza ad agire o preoccuparsi.
Avidità o avidità
L'avidità o l'avarizia sono un desiderio di ricchezza o potere. La Bibbia vede come la radice di ogni male (1 Timoteo 6:10). Tommaso d'Aquino scrisse che l'avidità era un peccato contro Dio. Dante attribuiva il quarto cerchio dell'inferno a quelli accusati di cupidigia, rendendo i peccatori repulsivamente irriconoscibili.
golosità
L'ingordigia, con conseguente eccesso di rifiuti, era considerata da Dante come eccessivo amore per il piacere. Papa Gregorio Magno e Tommaso d'Aquino hanno entrambi affermato che il peccato di ingordigia include mangiare troppo, troppo generosamente, troppo presto o troppo avidamente.
lussuria
La lussuria, l'ultimo dei peccati del corpo, fu descritta da Dante come l'eccessivo amore per gli altri, che alla fine ostacolò l'amore di Dio. Era considerato illegale, compresi pensieri e desideri depravati per il sesso extraconiugale o incontri sessuali innaturali. Esempi estremi sono lo stupro e la sodomia, che sono considerati peccati mortali.